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Nel 1943, a meno di un anno dal previsto sbarco in Normandia, i capi delle attività di spionaggio alleate, che conducevano la cosiddetta "guerra ombra", individuarono nei loro piani una falla cruciale: la Gestapo stava arrestando uno dopo l'altro gli agenti inseriti nelle reti segrete della Resistenza francese, il cui ruolo sarebbe stato decisivo nel garantire il successo dell'attacco. Dunque, l'intera strategia era in pericolo. Nacque così l'idea dell'operazione Jedburgh, una delle più rischiose azioni sotto copertura della seconda guerra mondiale. Nei mesi che seguirono il D-Day (6 giugno 1944), trecento giovani volontari americani, britannici e francesi (tra cui William Colby, il futuro direttore della CIA, e Aaron Bank, il fondatore dei Berretti Verdi) furono paracadutati in Francia dietro le linee nemiche. In collaborazione con gli uomini della Resistenza, i 'Jed' lanciarono una brillante e sorprendentemente efficace campagna di guerriglia contro la macchina bellica del Terzo Reich. Braccati dai nazisti, sopravvivendo con mezzi di fortuna nelle campagne devastate, contribuirono ad armare e addestrare i combattenti che liberarono Parigi, rallentarono la marcia dei trasporti tedeschi in tutto il paese e fornirono un supporto essenziale all'invasione alleata. Ma per loro non ci sarebbero stati articoli celebrativi o riconoscimenti ufficiali, e le famiglie dei ventitré caduti in combattimento non avrebbero ricevuto alcuna spiegazione: l'operazione Jedburgh doveva rimanere top-secret. Per ricostruire nei particolari una delle vicende meno note e più interessanti dell'ultimo conflitto mondiale, Colin Beavan - il cui nonno diresse con altri l'operazione Jedburgh per conto dell'Office of Strategic Services (OSS), il primo servizio segreto centralizzato americano, precursore della CIA - si è basato sulla testimonianza dei Jed sopravvissuti, che solo ora, dopo che i documenti sulla loro attività sono stati resi pubblici, hanno deciso di rompere un silenzio durato sessant'anni. Emozionante come una spy-story, "Operazione Jedburgh" non è solo il fervido omaggio ai trecento temerari che non esitarono a mettere a repentaglio la propria vita nell'anonimato, ma soprattutto un'approfondita analisi di quel connubio tra servizi di intelligence e forze speciali che caratterizzò la loro missione e che avrebbe cambiato per sempre il modo di fare la guerra.
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Operazione Jedburgh. La missione segreta che salvò la Resistenza francese
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